Chiamata in origine Piazza da’ Piedi, fu realizzata in modo non pianificato ma tale comunque da risultare armoniosa e “a misura d’uomo”.
Gli edifici più antichi dovrebbero essere quelli del lato maggiore, dove si nota ancora uno stretto ed alto caseggiato con al primo piano due eleganti bifore tardo-gotiche ad arco inflesso e al di sopra un loggiato con archi a tutto sesto. Lo stemma scalpellato doveva essere degli Orsini.
Col passare degli anni gli edifici più antichi furono inglobati in costruzioni più moderne ed imponenti, come il palazzo Mancini-Argoli, palazzo Fallace, palazzo Valentini, tutte realizzate tra XVII e XIX secolo.
Tutti gli archi del portico furono fatti chiudere (e poi trasformati in botteghe) per motivi di ordine pubblico da Gioacchino Murat, re di Napoli, intorno al 1810.
Al centro della piazza si trovava il pilozzo, un sedile in pietra con un foro in mezzo, sul quale venivano a forza fatti sedere i debitori insolventi a calzoni calati.
Immenso e suggestivo paesaggio che si estende davanti ai nostri occhi, con boschi di faggio, ampi altopiani e rifugi montani che offrono panorami mozzafiato.
Questa vasta area regala una varietà di scenari, come pascoli, scogliere calcaree bagnate dal sole, margini di faggete in penombra e sottobosco ombroso e umido.
Le valli e le alture si alternano, donando al paesaggio luci e colori diversi in ogni stagione.
Il Teatro “Talia” sorge nel a due passi dal Palazzo Ducale, nel cuore del centro storico di Tagliacozzo. La sua storia è secolare: fu realizzato nel 1686 nei locali del monastero maschile benedettino già soppresso nel 1652 per volere di Papa Innocenzo X, fino ad allora collegato al monastero femminile, anch’esso benedettino, dei Santi Cosma e Damiano. Intorno agli anni venti dell’Ottocento fu oggetto di ingenti lavori di ristrutturazione, curati da una commissione di quattro cittadini e finalizzati all’adeguamento della struttura agli schemi moderni: l’orientamento del palco fu invertito, la platea fu costruita a posti fissi e vennero realizzati tre ordini di palchi.
Il teatro, acquistato dal Comune di Tagliacozzo, fu inaugurato nell’agosto del 1832 e intitolato a Ferdinando II Re di Napoli, giunto in visita nella cittadina marsicana poche settimane prima. Un particolare, questo, che attirò l’odio dei garibaldini: nel 1860 diedero fuoco all’edificio, costringendo il Comune di Tagliacozzo a effettuare nuovi restauri tra il 1887 e il 1888. A questo intervento risale l’elegante facciata con i tre portali d’ingresso, uno per il caffè, uno per la biglietteria e uno per la sala. L’inaugurazione si tenne il 2 ottobre 1888, in concomitanza con l’arrivo dell’elettricità a Tagliacozzo, e in tale occasione il teatro fu dedicato alla musa Talia, abitante – la leggenda narra – delle rive del vicino fiume Imele.